diritto dell’Unione europea
Acquisto e perdita della cittadinanza «nazionale»: una questione sempre più «europea». Brevi riflessioni a margine della sentenza JY c. Wiener Landesregierung
Monica Parodi (Università di Firenze) 1. Con la sentenza pregiudiziale resa nel caso C-118/20, JY, la Corte di giustizia (riunita in Grande Sezione) è tornata a pronunciarsi sull’estensione del campo di applicazione del diritto dell’Unione alle leggi nazionali in materia di cittadinanza, circoscrivendo ulteriormente l’autonomia degli Stati membri nella regolamentazione
La postura non intrusiva della sentenza Randstad
Roberto Baratta (Università di Roma Tre) 1. Nella sentenza Randstad (21 dicembre 2021, C-497/20, Randstad Italia SpA) la Corte di giustizia si è pronunciata in via pregiudiziale su una singolare distonia tra giurisdizioni apicali dell’ordinamento italiano, assimilata da alcuni a un conflitto tra corti (Bin, p. 10; Sassani, De Santis).
La Corte di giustizia si pronuncia sull’obbligo degli Stati membri di riconoscere il rapporto di filiazione tra una minore e due madri
Francesca Maoli (Università di Genova) 1. Nella recente sentenza resa nel caso C-490/20 PPU, V.M.A., la Corte di giustizia, Grande Sezione, si è pronunciata sulla portata dei diritti di libera circolazione e di soggiorno negli Stati membri dell’Unione europea, con importanti riflessi, anche sul piano del diritto internazionale privato, rispetto
To arbitrate or not to arbitrate versus Member States after PL Holding? An EU law perspective on intra-EU investment arbitration in the post-BITs era
Chiara Cellerino (Università degli Studi di Genova) 1. The judgement of the Court of Justice of the European Union (CJEU) in PL Holding v. Poland, delivered on 26 October 2021, is the latest in a series of decisions relating to the incompatibility of intra-EU investment arbitration with the principle of
La reazione della Polonia alla condotta bielorussa: il rimedio peggio del male?
Aurora Rasi (Sapienza Università di Roma) Più volte, negli ultimi mesi, la presidente della Commissione europea ha dichiarato che l’Unione è vittima di un attacco «ibrido» da parte della Bielorussia: quest’ultima attirerebbe sul proprio territorio, e poi al confine con la Polonia, vale a dire con l’Unione, persone desiderose di
La sentenza Governor of Cloverhill Prison della Corte di giustizia UE: giusta la scelta delle basi giuridiche per gli Accordi con il Regno Unito in materia di Brexit?
Alessandro Rosanò (Università di Firenze) 1. Con la sentenza resa il 16 novembre 2021 (v. Governor of Cloverhill Prison), la Grande Sezione della Corte di giustizia ha avuto modo di affrontare una delicata questione collegata all’esecuzione di mandati d’arresto europei (MAE) emessi da parte di autorità giudiziarie britanniche nella fase
VERSO LA NEGOZIAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO INTERNAZIONALE POST-PANDEMICO: INTERNATIONAL LAW IS STILL THE ANSWER (?)
Magdalena Greco (Università degli Studi di Milano) Introduzione Sembra suonare la canzone Love is Still the Answer di Jason Mraz mentre ci si interroga sulle sorti del complesso apparato normativo volto a regolare il sistema globale posto a tutela del diritto alla salute. Sarà il diritto internazionale ancora la risposta?
La Corte di giustizia UE estende al figlio minore lo status di rifugiato a titolo derivato: il trionfo della “logica della protezione internazionale” a tutela dell’unità del nucleo familiare
Cristina Milano (Università degli Studi della Tuscia) Con la sentenza del 9 novembre 2021, nel caso L.W. c. Repubblica Federale di Germania, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la direttiva 2011/95/UE (c.d. Direttiva qualifiche) consente l’estensione dello status di protezione internazionale al figlio minore del rifugiato, a
La «restaurazione» del giudice penale e la «garanzia» della Consulta: in margine alle ordinanze n. 216 e n. 217 del 2021
Samuele Barbieri (Università di Ferrara) 1. Quando si commentarono i due ormai celebri obiter dicta contenuti nella sentenza n. 269 del 2017 (sui quali, ex multis, Guazzarotti; Mastroianni 2018; Rossi 2018; Martinico e Repetto; Tizzano; Nascimbene) si utilizzò l’efficace espressione “cambio di passo” (cfr. Caruso) per qualificare la deviazione della
LA CORTE DI GIUSTIZIA DICHIARA L’UNGHERIA INADEMPIENTE PER LA LEGISLAZIONE «STOP SOROS»: MA È DAVVERO L’UNICA RESPONSABILE?
Chiara Scissa (Scuola Superiore Sant’Anna) 1. Il 16 novembre scorso, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Grande Sezione) ha, nuovamente, «condannato» l’Ungheria per violazioni del diritto dell’Unione in materia di migrazione e asilo. Il caso (C‑821/19) muove da un ricorso proposto dalla Commissione europea in esito a una procedura di