Israele
Intelligenza artificiale e diritto internazionale umanitario: l’uso di Lavender nel conflitto Israelo-palestinese
Alice Civitella, Università degli Studi di Torino/Centro Alti Studi per la Difesa Introduzione Il 3 aprile 2024 è stata pubblicata su Magazine 972+ l’inchiesta «‘Lavender’: the AI machine directing Israel’s bombing spree in Gaza» che mette sotto i riflettori l’uso, da parte delle forze armate israeliane, di un software di
La Corte penale internazionale e i recenti avvenimenti in Israele e nel Territorio Palestinese: quali prospettive per l’accertamento di responsabilità penali internazionali?
Luca Poltronieri Rossetti (Scuola Superiore Sant’Anna) 1. Introduzione I violenti attacchi lanciati da Hamas il 7 ottobre 2023 contro Israele e la pesante risposta armata dello Stato ebraico dei giorni seguenti, tutt’ora in corso, sono uno degli episodi più gravi e sanguinosi nella pluridecennale storia del conflitto israelo-palestinese. Gli eventi
La caotica reazione dell’Unione europea alla crisi in Israele e Palestina
Mauro Gatti, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna In seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, e alla reazione israeliana, l’Unione europea si è espressa con diverse voci e trasmettendo messaggi contraddittori. Tanta è stata la confusione che gli Stati membri hanno ritenuto di dover pubblicare, il
Brevi riflessioni sull’uso della forza nella recente escalation del conflitto israelo-palestinese
Marco Longobardo (University of Westminster) 1. Introduzione Sabato 7 ottobre, come noto, alcune milizie palestinesi riconducibili ad Hamas hanno lanciato una pioggia di missili su Israele e hanno forzato la barriera che separa la Striscia di Gaza da Israele, assaltando alcuni villaggi israeliani e seminando il terrore fra i civili.
Note a margine dell’operazione “Guardiano delle mura”, parte I. Le ombre del dibattito italiano su Gaza e Sheikh Jarrah, alla luce del diritto internazionale.
Ciò che ci preoccupa come studiosi del diritto internazionale, e che ci spinge a intervenire, sono le posizioni recentemente assunte dalle forze politiche e dalle istituzioni del nostro paese in merito ad alcune questioni cruciali del contesto israelo-palestinese.
Più precisamente, ci preoccupano gli ordini del discorso del dibattito pubblico e le posizioni non assunte in Italia e dall’Italia a proposito:
1) del diseguale impatto delle ostilità sulle due popolazioni civili vittima dell’escalation, una delle quali vessata da una delle più gravi crisi umanitarie del mondo;
2) del correlato quadro di contesto di illeciti internazionali che precedono le ostilità e permangono inalterati a seguito della momentanea cessazione delle stesse;
3) dei possibili profili di rilevanza penale internazionale dei metodi di conduzione delle ostilità, che aggiungono agli illeciti statali responsabilità individuali e da comando che la comunità internazionale ha il dovere di perseguire.
A margine dei recenti atti di riconoscimento di Israele: spunti di riflessione sulla responsabilità internazionale per violazione dell’obbligo di non riconoscimento e sulla sua giustiziabilità
Agnese Vitale (Università di Firenze) Con l’annuncio da parte degli Emirati Arabi Uniti (EAU) e poi del Bahrain di voler ristabilire normali relazioni diplomatiche con Israele, sale a quattro il numero di paesi arabi ad aver riconosciuto lo Stato ebraico (Egitto nel 1979, Giordania nel 1994), e altri paesi arabi
Criminalizzazione delle lotte per la legalità internazionale: il caso del movimento «Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni» (anche alla luce della recente risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza)
Nelle scorse settimane ha suscitato grande attenzione e dibattito l’approvazione, da parte del Consiglio di Sicurezza (CdS) delle Nazioni Unite, della risoluzione 2334 del 2016, che ha ribadito con nettezza l’illegalità internazionale degli insediamenti israeliani nel Territorio Palestinese occupato dal 1967, inclusa Gerusalemme Est. E’ passato quasi inosservato, invece, un importante appello sottoscritto, proprio alla vigilia del voto del CdS, da più di 200 giuristi e docenti di diritto internazionale contro i provvedimenti adottati da diversi Stati per sanzionare, ed in alcuni casi criminalizzare, il movimento “Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni” (BDS), da anni impegnato nel promuovere scelte di consumo critico dei cittadini e di non collaborazione economica di istituzioni nazionali e locali con aziende ed enti implicati nell’occupazione israeliana della Cisgiordania e nelle pratiche che violano i diritti umani dei Palestinesi.
La Palestina aderisce alla Corte penale internazionale: e ora?
Luigi Daniele è dottorando di ricerca in diritto internazionale penale presso le Università di Nottingham e Napoli “Federico II” Con una mossa a lungo “minacciata”, ma di cui forse nessuno aveva previsto l’imminenza, il 31 dicembre il Presidente dell’Autorità Palestinese (Ap), Mahmoud Abbas, ha sottoscritto e trasmesso i documenti necessari per
Su Gaza. Tre obiezioni a Lorenzo Gradoni
Gabriele Della Morte è ricercatore confermato di diritto internazionale presso l’Università Cattolica di Milano Sollecitato dalle questioni poste nel corso di questo appassionato dibattito, nonché da un invito pubblicamente posto da Lorenzo Gradoni, propongo qui alcune riflessioni a margine di una Joint Declaration che condanna i fatti di Gaza, e
Gaza e la lotta per il diritto internazionale
È stato prima di tutto per rispondere alla mia coscienza – non per il gusto di scandalizzare – che ho deciso di contrapporre un piccolo scritto a un appello per Gaza di grande successo, che si apre accennando a un “dovere intellettuale e morale” di denuncia. Il fatto che io